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Processionaria, come arginarla in modo sostenibile

processionaria nido+trappola

Un’infestazione molto dannosa per l’ambiente, per l’uomo e anche per gli animali d’affezione è certamente quella causata dalla processionaria, un lepidottero, il cui nome deriva dal tipico movimento sul terreno in fila, che ricorda una sorta di processione. La specie più diffusa sui nostri territori è certamente Thaumetopoea Pityocampa (conosciuta come processionaria del pino). Si tratta di un infestante molto aggressivo che, grazie alle proprie forti mandibole, si nutre degli aghi di pino, causando, quindi, la defogliazione degli alberi, in certi casi anche completa che, indeboliti, possono anche disseccare: la sua azione, in più, è molto pericolosa anche per l’uomo, in quanto il contatto con i peli urticanti di cui è ricoperta può generare dermatiti e reazioni allergiche e per cani e gatti, che annusando il terreno, possono inalare i medesimi peli urticanti, subendo conseguenze simili all’uomo e, in certi casi, anche gravi problemi all’apparato digerente e respiratorio.

“I periodi in cui può creare più danni – spiega Dino Gramellini, presidente di Sochil Verde – sono quelli in cui è nella fase larvale, ovvero durante la primavera e a fine estate/inizio autunno, quando avvengono le discese in processione dalle piante per raggiungere il suolo, per poi interrarsi e trasformarsi in crisalide e successivamente in farfalla. Queste discese possono essere efficacemente contrastate con diversi metodi (taglio e distruzione dei nidi, trattamenti con insetticidi regolatori di crescita) e anche con un metodo meccanico altamente sostenibile: si tratta dell’installazione in ogni albero infestato (comunemente i pini e i cedri) di trappole specificatamente progettate per tale uso. Si tratta di una sorta di collare con contenitore che viene posizionata ad avvolgimento della pianta a circa 2 metri da terra. Grazie a questa installazione le larve di processionaria interrompono la loro discesa e vengono catturate, impedendo gli sviluppi successivi”.

“Questo intervento – continua Gramellini – oltre a risultare molto efficace, presenta i caratteri della assoluta sostenibilità, in quanto viene evitato un qualsiasi trattamento con sostanze chimiche. E’ comunque assolutamente necessario che l’installazione delle trappole venga effettuata da un disinfestatore professionista, in grado di valutare che i tempi di intervento siano corretti. Inoltre le trappole devono essere montate alla perfezione: in caso di particolare ruvidezza del tronco, per esempio, eventuali fessure fra la trappola e il tronco stesso devono essere assolutamente chiuse con specifici materiali, al fine di non lasciare vie d’uscita alle larve di processionaria. In più la rimozione periodica dei lepidotteri catturati è bene sia effettuata da addetti competenti, in quanto è necessario evitare il contatto con i peli urticanti depositati”.

“Anche per le disinfestazioni contro le processionarie – conclude Gramellini – il nostro intervento prevede un’ispezione iniziale, al fine di comprendere e valutare il livello di infestazione, la corretta installazione delle trappole e, infine, una serie di controlli successivi per la corretta gestione delle trappole stesse”

L’ufficio tecnico di Sochil Verde è a disposizione per sopralluoghi e ispezioni:

sede di Mosciano S.Angelo (TE) – tel. 085.8071558 – info@sochilverde.it
sede di Forlì – tel. 0543.1802235 – e mail: forli@sochilverde.it

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